Due dati. In un mese e mezzo circa, cioè da marzo a oggi, soltanto in Puglia sono stati presentati 22 Contratti di programma, 155 progetti PIA, 331 MiniPIA e 667 domande per il bando Trasformazioni rivolto alle piccole e medie imprese. L’altro riguardale richieste di informazioni aumentate, da gennaio a marzo, del 50 percento rivolte dagli imprenditori riguardo gli strumenti di finanziamento nel settore pubblico.
È la fotografia scattata da Progetto Impresa, team multidisciplinare nato a Bari nel 2012e specializzato nel campo delle agevolazioni per l’innovazione e dei finanziamenti a fondo perduto, realtà inserita nella classifica FT1000 Europe’s Fastest-Growing Companies del Financial Times. «Un’arma strategica a disposizione delle aziende pugliesi – spiega Sebastiano Gadaleta, founder e direttore generale di Progetto Impresa- sono i Pia, uno strumento di finanza agevolata promosso dalle amministrazioni regionali per stimolare gli investimenti industriali l’innovazione tecnologica e la crescita sostenibile che si basa sull’utilizzo di fondi europei». Misure e bandi che servono a finanziare non solo l’acquisto di macchinari, la ristrutturazione degli impianti e le tecnologie 4.0, ma anche l’innovazione dei processi – che impiegano le nuove possibilità offerte dall’intelligenza artificiale – la ricerca industriale, la formazione del capitale umano e l’internazionalizzazione.
Da qui al 2027, ultimo anno dell’attuale bilancio pluriennale dell’Unione Europea diverse saranno le opportunità per rientrare in queste linee di finanziamento. «Questi strumenti di finanziamento sono essenziali– continua Gadaleta- per dare impulso alle imprese che operano in un territorio che, nonostante tutto, mostra una tendenza positiva verso l’espansione economica e che necessita di nuovi stimoli per sostenerla. I Pia e i MiniPia rappresentano un modello virtuoso di sostegno all’innovazione delle imprese», continua Gadaleta.
Sanità, agricoltura, edilizia, manifatturiero e retail sono i cinque settori strategici, stando alle previsioni di Progetto Impresa, che nel prossimo quinquennio avranno migliori possibilità d’investimento.
Nello specifico, il settore sanitario, sia pubblico sia privato, è trai più coinvolti dalla rivoluzione digitale e investire in strumenti di telemedicina, archiviazione cloud dei dati clinici, automazione della gestione delle prenotazioni e intelligenza artificiale perla diagnosi precoce, significa garantire un servizio migliore riducendo i costi operativi. Non solo.
Anche la vita di chi fa impresa in agricoltura sta cambiando. Sensori IoT, droni per il monitoraggio delle coltivazioni, tracciabilità digitale della filiera, tecnologie per l’irrigazione intelligente e il risparmio idrico sono alcuni esempi di come l’innovazione sta rivoluzionando un settore tradizionalmente vulnerabile alle crisi dei dazi e ai cambiamenti climatici.
Capitolo edilizia. Si stanno facendo largo sistemi costruttivi modulari accanto a materiali a basso impatto ambientale, certificazioni energetiche e impianti intelligenti; mentre l’automatizzazione delle produzioni e l’uso dei big data sono le gambe su cui camminerà il settore manifatturiero nei prossimi anni. Infine, anche il Commercio al dettaglio è chiamato a reinventarsi. Qui a farla da padrone sono la digitalizzazione dell’esperienza utente e l’omnicanalità.
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