Transizione 5.0: le nuove Regole Operative

Progetto Impresa informa sulle ultime novità sulla Transizione 5.0

È di oggi la pubblicazione sul Sole 24 Ore dell’aggiornamento del Mimit che ha rilasciato una bozza del decreto attuativo per il piano Transizione 5.0. Questo provvedimento, composto da 23 articoli e corposi allegati, stabilisce le regole per accedere ai crediti d’imposta finanziati dal PNRR, con un fondo di 6,3 miliardi di euro. Ecco un’analisi dettagliata delle disposizioni operative che potrebbero interessare la tua azienda.

Investimenti Ammissibili

Sono ammissibili i progetti di innovazione avviati a partire dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. Questi progetti devono riguardare investimenti in beni materiali nuovi, strumentali e indicati nella legge di bilancio 2017 (piano Industria 4.0). Gli investimenti devono contribuire alla riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% o dei processi interessati dall’investimento di almeno il 5%.

Data di Avvio e Completamento dei Progetti

La data di avvio del progetto di innovazione è considerata quella del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare i beni oggetto di investimento. Il completamento del progetto è segnato dalla data di effettuazione dell’ultimo investimento. Per investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, finalizzati alla digitalizzazione, valgono le regole generali previste dall’articolo 109 del TUIR.

Deroghe per le Industrie Energivore

Il decreto introduce ampie deroghe per le industrie energivore. In particolare, deroghe riguardano attività connesse ai combustibili fossili, il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS), discariche di rifiuti, inceneritori e attività che generano rifiuti speciali pericolosi. Sono incluse anche le imprese che gestiscono impianti in concessione se gli investimenti rispondono a obblighi verso l’ente pubblico concedente e se sono previsti meccanismi che eliminano il rischio economico dell’investimento.

Incentivi per la Formazione

Il decreto stabilisce che una quota di beneficio, fino al 10% degli investimenti effettuati in beni strumentali (massimo 300.000 euro), è destinata alle attività di formazione sulla transizione energetica. Sono agevolabili le spese per percorsi di formazione di almeno 12 ore, anche a distanza, con attestazione finale del risultato conseguito, erogati da soggetti esterni all’impresa.

 

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