Dal 1° gennaio 2024 è stata istituita la ZES unica per tutto il SUD Italia: una nuova Zona Economica Speciale che comprende le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna che vanno a sostituire le otto ZES che erano operative.
Cosa è la ZES?
Le Zone Economiche Speciali (ZES) rappresentano un innovativo strumento di politica industriale introdotto dal Governo italiano con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico del Sud Italia. Si tratta di aree delimitate del territorio nazionale che godono di un regime fiscale e amministrativo agevolato, volto ad attrarre investimenti e a favorire la crescita delle imprese.
Cosa differenzia la ZES Unica dalle ZES tradizionali?
Con il Decreto-Legge n. 152 del 2021, è stata istituita la ZES Unica Interregionale, che comprende le regioni del Mezzogiorno e le isole. Alle aziende con sede operativa nella ZES Unica, verrà concesso un contributo sotto forma di credito d’imposta del 60% (piccola impresa), 50% (media impresa), 40% (grande impresa). La ZES Unica è pensata per agevolare i progetti di investimento a partire da 200.000euro, che prevedono:
- acquisto di macchinari, attrezzature, impianti;
- acquisto di terreni e immobili.
Le imprese dovranno continuare a svolgere la propria attività nell’area in cui è stato realizzato l’investimento per almeno cinque anni in seguito al completamento del progetto.
Quali sono i settori che possono beneficiare delle agevolazioni ZES Unica?
Le agevolazioni ZES Unica sono rivolte a un’ampia gamma di settori produttivi, tra cui:
- Manifatturiero
- Agroalimentare
- Turismo
- Logistica
- Energia
- Ambiente
- Ricerca e sviluppo
Come da recente comunicazione dell’Agenzia delle Entrate del 17 aprile 2024, non è possibile cumulare il credito d’imposta “Mezzogiorno” con il beneficio fiscale “Zes”.
In parole semplici, se un’impresa ha già usufruito del credito d’imposta “Mezzogiorno” per gli investimenti effettuati, non potrà richiedere anche il credito d’imposta “Zes”, anche se gli investimenti rientrano nelle aree Zes.
La motivazione risiede nel fatto che i due strumenti agevolativi rappresentano, in realtà, due modulazioni diverse di un unico beneficio, calibrate in base al territorio in cui gli investimenti sono stati realizzati.
Quindi, l’impresa può beneficiare di un solo vantaggio, a seconda dell’ubicazione del progetto: credito d’imposta “Mezzogiorno” per le zone assistite o credito d’imposta “Zes” per le aree Zes.
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